Supercondomini

Nome: Case Intensive e SeminitensiveDove: Via Torino + P.zza Matteotti + Via MilanoAnno: 1934/1937Autore: G. Garbini, G. Pellizzari, F. Gubiani et. al.

Foto: Nicola Cagol

Chiamate Case Operaie fin dall'inizio, negli anni si sono trasformate nei Supercondomini

Le case operaie nascono a partire dal 1934 per far fronte alla necessità di alloggi da destinare alla manodopera della zona industriale. Il Piano, coordinato dall’ing. Garbini, direttore dell’Istituto Case Popolari, prevede differenti tipologie: i volumi più grandi chiamati “Case intensive” sono disposti a pettine lungo la strada, mentre quelli più compatti, cosiddette “Case semi-intensive”, si affacciano parallelamente a Via Torino. Dopo la realizzazione di 5 lotti di edifici per un totale di 800 alloggi il programma edificatorio si blocca a causa della preoccupazione del regime fascista sugli effetti negativi di tali tipologie “urbane” optando per un tipo edilizio completamente diverso: la casa “Semirurale”. Le case operaie hanno un’altezza media di 5 piani ed una lunghezza di circa 80 metri, in pianta si configurano come una sequenza di blocchi con un corpo scala a servizio di 3 o 4 alloggi. La composizione delle facciate, in particolare degli edifici progettati da Pellizzari e Gubiani, riprende il linguaggio razionalista e presenta dei dettagli che rimandano alle sperimentazioni residenziali delle Siedlungen tedesche.

Nome: Case Intensive e SeminitensiveDove: Via Torino + P.zza Matteotti + Via MilanoAnno: 1934/1937Autore: G. Garbini, G. Pellizzari, F. Gubiani et. al.

Foto: Nicola Cagol

Chiamate Case Operaie fin dall'inizio, negli anni si sono trasformate nei Supercondomini

Le case operaie nascono a partire dal 1934 per far fronte alla necessità di alloggi da destinare alla manodopera della zona industriale. Il Piano, coordinato dall’ing. Garbini, direttore dell’Istituto Case Popolari, prevede differenti tipologie: i volumi più grandi chiamati “Case intensive” sono disposti a pettine lungo la strada, mentre quelli più compatti, cosiddette “Case semi-intensive”, si affacciano parallelamente a Via Torino. Dopo la realizzazione di 5 lotti di edifici per un totale di 800 alloggi il programma edificatorio si blocca a causa della preoccupazione del regime fascista sugli effetti negativi di tali tipologie “urbane” optando per un tipo edilizio completamente diverso: la casa “Semirurale”. Le case operaie hanno un’altezza media di 5 piani ed una lunghezza di circa 80 metri, in pianta si configurano come una sequenza di blocchi con un corpo scala a servizio di 3 o 4 alloggi. La composizione delle facciate, in particolare degli edifici progettati da Pellizzari e Gubiani, riprende il linguaggio razionalista e presenta dei dettagli che rimandano alle sperimentazioni residenziali delle Siedlungen tedesche.

Un pò di dati:I Supercondomini contano 872 abitazioni e coprono una superficie di 5,11 ettari. Qui, ogni abitante ha a disposizione il 5,5% di spazi pubblici, l’11% di spazi verdi pubblici e il 47% di spazi di circolazione. Volete sapere qualcosa di più su chi vive ai Supercondomini? Il numero medio di componenti del nucleo familiare è di 1,5 persone; il 98% degli inquilini sono di origine italiana, l’1% viene dall’Unione Europea e l’1% proviene da altri paesi. Il 24% degli abitanti ha un contratto da più di vent’anni, il 41% da più di cinque anni e il 35% da meno di cinque anni.

Un pò di dati:I Supercondomini contano 872 abitazioni e coprono una superficie di 5,11 ettari. Qui, ogni abitante ha a disposizione il 5,5% di spazi pubblici, l’11% di spazi verdi pubblici e il 47% di spazi di circolazione. Volete sapere qualcosa di più su chi vive ai Supercondomini? Il numero medio di componenti del nucleo familiare è di 1,5 persone; il 98% degli inquilini sono di origine italiana, l’1% viene dall’Unione Europea e l’1% proviene da altri paesi. Il 24% degli abitanti ha un contratto da più di vent’anni, il 41% da più di cinque anni e il 35% da meno di cinque anni.